Teresa Cejudo Redondo nasce il 15 ottobre 1890 a Pozoblanco, un comune spagnolo della provincia di Cordova. Sposa e madre di famiglia, svolge diverse attività nei gruppi di Azione Cattolica, nelle Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli, tra le confraternite religiose e i cooperatori salesiani.
Una vita serena e tranquilla, fino a quando viene il momento di rispondere con fede alla drammatica situazione che sta per travolgerla. Nel 1936 scoppia, infatti, la rivoluzione, e Pozoblanco cade nelle mani del regime repubblicano. Teresa, insieme ad altre donne, viene arrestata a motivo della sua militanza cattolica, e il 16 settembre viene condannata a morte con altri diciassette cattolici.
Teresa – già provata dal distacco forzato con i familiari e la figlia – non si perde d’animo, e nonostante tutto incoraggia gli altri sventurati compagni di prigionia con alcune giaculatorie: “Gesù sull’altare, Gesù sulla croce, Gesù nell’anima, mille volte Gesù!”.
Condotti al cimitero per essere uccisi, Teresa chiede di morire per ultima, così da poter accompagnare i compagni di cella con parole di salvezza e di vita eterna. “Arrivederci in cielo!”, aveva già detto agli altri prima che iniziasse l’esecuzione. Teresa Cejudo Redondo viene fucilata il 15 settembre 1936 dopo aver perdonato i propri carnefici. Beatificata il 28 ottobre 2007; la memoria liturgica, comune a quella degli altri 94 martiri spagnoli salesiani, è celebrata il 22 settembre. I resti mortali di Teresa, riposano nella chiesa salesiana del suo paese natale.