Il 22 ottobre è la memoria liturgica di san Giovanni Paolo II, una delle figure più amate dai fedeli e dai non credenti di tutto il mondo. Venne eletto Papa il 16 ottobre del 1978, e la memoria liturgica è stata fissata il 22 ottobre, giorno che segna l’inizio del suo pontificato. «Non abbiate paura! – disse Karol Wojtyła in quella memorabile celebrazione – Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa ‘cosa è dentro l’uomo’. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna».
«Il suo ‘Non abbiate paura’ – ha ricordato alcuni anni fa Papa Benedetto XVI – non era fondato sulle forze umane, né sui successi ottenuti, ma solamente sulla Parola di Dio, sulla Croce e sulla Risurrezione di Cristo. Via via che egli veniva spogliato di tutto, da ultimo anche della stessa parola, questo affidamento a Cristo è apparso con crescente evidenza. Come accadde a Gesù, pure per Giovanni Paolo II alla fine le parole hanno lasciato il posto all’estremo sacrificio, al dono di sé».
I Santi hanno visto la santità di Dio entrare nel loro tempo, “c’è festa, c’è santità – osservano i teologi – se un po’ di eternità entra nel tempo”, e Giovanni Paolo II questa santità è riuscito a raccontarla con la sua stessa vita.