Dire “nemici” di Gesù è probabilmente un’affermazione forte, tuttavia era diventato un tipo scomodo perché era visto come un sovversivo che parlava ai piccoli e non ai potenti, i quali si credevano divinità ultraterrene e ancora oggi la storia si ripete.Al tempo di Gesù, vi erano tre forme di religiosità con le quali però entrò subito in conflitto, che rapidamente divenne forte e aspro fino a causarne la sua morte. Ma chi erano queste tre forme di religiosità che tanto ce l’avevano con Gesù fino all’epilogo che tutti conosciamo? Li abbiamo sentiti nominare sicuramente a messa durante l’ascolto della Parola ossia: Sadducei, Scribi e Farisei!
I 𝙎𝙖𝙙𝙙𝙪𝙘𝙚𝙞: appartenevano all’aristocrazia sacerdotale e laica, la classe dominante era costituita dal sacerdozio, che era predominante.
Gli 𝙎𝙘𝙧𝙞𝙗𝙞: era la classe del “sapere”, potevano provenire anche da famiglie umili ma la cultura acquisita dava loro il potere di farsi chiamare “rabbì” (maestro) e occupavano i posti più importanti nell’amministrazione e facevano parte del sinedrio.
I 𝙁𝙖𝙧𝙞𝙨𝙚𝙞: erano in maggioranza gente del popolo e non avevano la formazione teologica degli scribi.
A queste tre, Gesù fece delle forti critiche: ai sacerdoti ad esempio rimproverava di non conoscere la Scrittura sostenendo che Dio è il Dio dei viventi e non dei morti e quindi dopo la morte vi è la vita eterna, agli scribi rimproverò di imporre agli altri pesanti fardelli e fare tutte cose solo per vanità e ai farisei ri proverò di ritenersi giusti e disprezzare i peccatori e la gente del popolo perché ignorava la Torah, non osservava le regole di purità e non pagava le decime. Frattanto la fede in Cristo aveva preso a diffondersi, tanto che ad Antiochia i fedeli furono denominati per la prima volta “cristiani”.