Le Ostie consacrate – contenute nella pisside rubata venerdì scorso dal tabernacolo della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Palermo – sono state ritrovate nei pressi di un cassonetto dell’immondizia. Viene così esclusa l’ipotesi del furto finalizzato a ritualità sataniche. Anche la chiave del tabernacolo è stata ritrovata.
Che non si sia trovata la pisside, poco importa visto lo scarso valore del vaso sacro di cui probabilmente nemmeno il ladro si è reso conto. Il vero valore era, infatti, nelle ostie consacrate contenute nella pisside.
Certamente rattrista il solo pensiero che la reale presenza del Corpo e Sangue di Cristo possa essere stata abbandonata accanto a un cassonetto dell’immondizia.
Vediamo perché è così importante il valore delle Ostie consacrate.
La celebrazione della Messa rappresenta il Memoriale della passione e della risurrezione del Signore. L’Eucaristia, infatti – come esplicita il Catechismo della Chiesa Cattolica, «è il memoriale della pasqua di Cristo, l’attualizzazione e l’offerta sacramentale del suo unico sacrificio, nella liturgia della Chiesa, che è il suo corpo» (CCC, 1362).
Durante la Messa c’è un momento molto importante (transustanziazione) che produce (attraverso la preghiera consacratoria del sacerdote) il mutamento sostanziale del pane (le ostie) e del vino in Corpo e Sangue di Cristo. Le ostie e il vino (anche se alla nostra vista appaiono immutate) passano così da una sostanza ad un’altra. Ecco perché, quando le ostie consacrate vengono conservate nel vaso sacro chiamato pisside, e custodite nel tabernacolo, contengono – nonostante le apparenze – il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo.
In ogni ostia consacrata, dunque – come sintetizza il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica –, «Gesù Cristo è presente nell’Eucaristia in modo unico e incomparabile. È presente infatti in modo vero, reale, sostanziale: con il suo Corpo e il suo Sangue, con la sua Anima e la sua Divinità. In essa è quindi presente in modo sacramentale, e cioè sotto le specie eucaristiche del pane e del vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo».