Qual è il significato dell’Epifania e chi sono i Magi, ce lo spiegano brevemente gli ultimi quattro pontefici che hanno trattato questo tema nei loro discorsi. L’ordine delle citazioni non è cronologico, ma funzionale alla riflessione proposta.
I “Magi”, secondo la tradizione cristiana riportata nei Vangeli, resero omaggio al Bambino Gesù nato a Betlemme. A tal proposito Papa Benedetto XVI, nel libro «L’Infanzia di Gesù» edito da Rizzoli, riferisce che il primo di quattro significati principali «intende con il termine “magi” degli appartenenti alla casta sacerdotale persiana. Nella cultura ellenistica erano considerati come “rappresentanti di una religione” autentica». I Magi a cui fanno riferimento i Vangeli non si occupavano solo di astronomia, erano “sapienti” – precisa Benedetto XVI – «rappresentavano la dinamica dell’andare al di là di sé, intrinseca alle religioni – una dinamica che è ricerca della verità, ricerca del vero Dio […]. Possiamo dire con ragione che essi rappresentano il cammino delle religioni verso Cristo, come anche l’autosuperamento della scienza in vista di Lui».
Il termine Epifania significa “manifestazione”. «Questa espressione – dichiara Papa Giovanni Paolo II – ci invita a pensare non solo alla stella che è apparsa agli occhi dei Magi, non solo alla via che questi uomini d’Oriente fanno, seguendo il segno della stella. L’Epifania ci invita a pensare alla via interiore, al cui inizio si trova il misterioso incontro dell’intelletto e del cuore umano con la luce di Dio stesso. […] I Magi hanno risposto con la fede a quella interiore Epifania di Dio. Questa fede ha permesso loro di riconoscere il significato della stella. Questa fede ha pure ordinato loro di mettersi in cammino. Andavano verso Gerusalemme, capitale di Israele, dove la verità sulla venuta del Messia era tramandata da generazione in generazione. L’avevano predicata i Profeti, e ne avevano scritto i libri santi. Dio che ha parlato con l’Epifania interiore al cuore dei Magi, aveva parlato lungo i secoli al Popolo eletto e gli aveva predicato la stessa verità sulla sua venuta» (Omelia, 6 gennaio 1984).
I Magi – asseriva Papa Paolo VI – «cercavano il nato Re dei giudei, ed essa li guidò sicuri nel loro viaggio pieno di incognite, nelle insidie della corte erodiana, nella indifferenza della grande città cosmopolita; la stella fece loro trovare il Figlio di Dio non nell’appariscente splendore di una reggia, bensì nell’umiltà e nella semplicità di una povera dimora; non nella veste di un sovrano potente e idolatrato, bensì nello spogliamento di piccolo Bambino, fragile e impotente, tra le braccia dell’umile Madre: «Et invenerunt puerum cum Maria matre eius, et procidentes adoraverunt eum» (Matth. 2, 11). […] E allora il Nostro augurio, oggi, sarà proprio questo: che lo splendore di questa stella – cioè di una fede viva, operosa, lieta – vi brilli sempre davanti; che non si oscuri mai, non solo per l’esempio e per l’aiuto che date così alla società, ma anzitutto per voi stessi, per la vostra personale esperienza. Sappiate cioè animare il vostro lavoro con questi altissimi motivi: sappiate scoprire il misterioso scambio, a cui abbiamo accennato, e dare così al vostro impegno riflessi di fede e di eternità» (Discorso, 13 gennaio 1967).
Papa Francesco ci ricorda che Gesù risplende come luce per tutte le genti. «Simbolo di questa luce che splende nel mondo e vuole illuminare la vita di ciascuno è la stella, che guidò i Magi a Betlemme. Essi, dice il Vangelo, videro “spuntare la sua stella” (Mt 2,2) e scelsero di seguirla: scelsero di farsi guidare dalla stella di Gesù. Anche nella nostra vita ci sono diverse stelle, luci che brillano e orientano. Sta a noi scegliere quali seguire. Per esempio, ci sono luci intermittenti, che vanno e vengono, come le piccole soddisfazioni della vita: anche se buone, non bastano, perché durano poco e non lasciano la pace che cerchiamo. Ci sono poi le luci abbaglianti della ribalta, dei soldi e del successo, che promettono tutto e subito: sono seducenti, ma con la loro forza accecano e fanno passare dai sogni di gloria al buio più fitto. I Magi, invece, invitano a seguire una luce stabile, una luce gentile, che non tramonta, perché non è di questo mondo: viene dal cielo e splende… dove? Nel cuore» (Angelus, 6 gennaio 2017).