Non condivido l’immagine di un’esplosione. E non è l’avanzare dei soldati. E neanche il suono delle sirene.
È l’immagine di un padre che esplode in lacrime perché lascia la sua famiglia per andare a combattere i russi.
Si rifugia nella figlia che cerca di trattenerlo in ogni modo. La figlia gli consegna una letterina, il padre dà lei la collanina che teneva al collo.
Le sistema il cappellino bianco sulla testa piangendo.
Sono pochi frame di un video che gira sui social.
Una ferita al cuore.
La guerra non è tifoseria. La guerra è una sconfitta per tutti.
Come piombo pesa il cielo in questi giorni che hanno il colore della notte.