«Oggi, si sta verificando quello che si temeva e che mai avremmo voluto ascoltare: che cioè l’uso delle armi atomiche, che colpevolmente dopo Hiroshima e Nagasaki si è continuato a produrre e sperimentare, viene ora apertamente minacciato». Sono le parole che Papa Francesco ha pronunciato – a Roma, nella significativa cornice del Colosseo – a conclusione della tre giorni di incontri sul tema della pace, declinata in tutte le lingue e organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio.
Contorniato da altri leader religiosi e politici, provenienti da 40 paesi, il Pontefice ha ricordato che «la pace è nel cuore delle Religioni, nelle loro Scritture e nel loro messaggio», essa merita ascolto, «merita che tutti, a partire dai governanti, si chinino ad ascoltare con serietà e rispetto», perché la guerra – precisa Francesco – è «madre di tutte le povertà». «Non lasciamoci contagiare – conclude il Pontefice – dalla logica perversa della guerra; non cadiamo nella trappola dell’odio per il nemico. Rimettiamo la pace al cuore della visione del futuro, come obiettivo centrale del nostro agire personale, sociale e politico, a tutti i livelli. Disinneschiamo i conflitti con l’arma del dialogo».
In questa edizione annuale del cammino nello “spirito di Assisi” – inaugurata 36 anni fa da Giovanni Paolo II – Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha dichiarato infine: «Occorre vivere il dialogo esplorativo ogni giorno, stiamo soffocando senza dialogo. Oggi più che alla diplomazia ci si affida ai messaggi bellicosi. Mai siamo stati in una situazione così drammatica dal dopoguerra».
Foto: italiaoggi.it
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