A volte è difficile completare la lettura di un libro, soprattutto quando quest’ultimo non riesce a coinvolgere e ad appassionare il lettore. Non è così per il libro recentemente pubblicato da Anna Porchetti, “Amatevi finché morte non vi separi. Il matrimonio: scelta per uomini coraggiosi e donne veramente libere”, Effatà Editrice. Un testo che presenta – con intelligente ironia e freschezza – la bellezza del sacramento del Matrimonio, fatiche e difficoltà comprese!
L’Autrice – consapevole che il matrimonio è una realtà che va vissuta, accolta e amata ogni giorno, nei momenti sereni così come in quelli più faticosi – racconta, con simpatici aneddoti coniugali, la fede e il coraggio degli sposi cristiani di mettersi quotidianamente in discussione, appunto “Finché morte non vi separi”!
Il testo, potrebbe sembrare, apparentemente, un dialogo esclusivo tra l’Autrice e le donne; in realtà anche l’uomo ne trae insegnamento e “cattolico” beneficio! Ed proprio quest’ultimo aspetto aggettivante – l’essere CATTOLICO – che oggi va “urgentemente” recuperato, e che l’Autrice – nelle pagine del suo libro – è riuscita a rimettere in discussione parlando del matrimonio.
«La fede nel matrimonio – spiega Anna Porchetti – non ha niente a che fare con un qualche effetto miracoloso o colpo di fortuna che avvenga fuori di te e tuo malgrado, ma dipende dalla tua capacità di lavorare duro sulla tua relazione coniugale, riconoscendo che il matrimonio è un punto fermo, che non può essere messo in discussione. […] Se invece ammetti che la soluzione possa essere arrendersi e andare ognuno per la propria strada, allora nessuno dei due si impegnerà davvero a superare i propri limiti, a imparare dagli errori e a cercare di essere persone migliori. […] Solo se il matrimonio non è in discussione, verrà prima delle tue paure, della tua frustrazione, dei tuoi capricci e desideri»
Il libro della Porchetti si legge tutto d’un fiato, e accompagna il lettore (facendolo sorridere e soprattutto riflettere con serietà) dalla prima all’ultima pagina, senza tediarlo o invogliandolo ad abbandonare prematuramente la lettura; nelle sue pagine si impara a «non confondere il cuore con la pancia», che «si è veramente poveri se si vive una vita senza amore e senza speranza», e che, talvolta, nelle dinamiche di coppia, «più che cercare un colpevole, serve trovare una soluzione»!
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