Il Santuario Mariano diocesano di Altavilla Milicia ancora una volta si tingerà di rosso, nella facciata principale e all’interno dell’aula liturgica. Un’iniziativa che il parroco e rettore del Santuario, monsignor Salvatore Priola, ha proposto già in altre circostanze – aderendo all’iniziativa di “Aiuto alla Chiesa che Soffre” – per ricordare e pregare per i cristiani uccisi e perseguitati nel mondo a motivo della fede cristiana.
Questa nuova illuminazione, con i colori del sangue dei martiri, intende supportare – con un gesto concreto di preghiera pubblica – lo stato di carcerazione, ingiusta e disumana, in cui si trova il vescovo nicaraguense di Matagalpa, monsignor Rolando Álvarez, condannato dal regime del governo del Nicaragua a ventisei anni e quattro mesi di reclusione, con l’ignobile accusa di cospirazione e diffusione di notizie false.
«La nostra comunità cristiana – recita il comunicato stampa prodotto dal Santuario della Milicia –, radunata dallo Spirito Santo, giovedì 29 giugno alle ore 21, si mette in ginocchio per adorare Gesù nel SS. Sacramento dell’Eucaristia, chiedendoGli di confortare, consolare e lenire la durezza dell’ingiustizia e disumana prigionia alla quale è costretto S.E.R. Mons. Rolando Álvarez, per mano del regime dittatoriale al potere in Nicaragua. Interceda, per questo Vescovo e per tutti i cristiani incarcerati con lui, Maria Madonna della Milicia».
Monsignor Álvarez – che ha scelto di rifiutare l’ordine di esilio negli Stati Uniti impostogli dal Governo, per rimanere con il suo popolo, e fedele al suo ministero di presbitero e vescovo – è sempre stata una spina sul fianco per il governo di Daniel Ortega. Álvarez, infatti, ha difeso con estremo coraggio la libertà del popolo nicaraguense di poter professare la fede cattolica. Anche adesso, tra le sbarre del carcere nazionale “Jorge Navarro”, in una cella di due metri per due metri e mezzo, in condizioni sanitarie squallide e disumane, il sacrificio del vescovo di Matagalpa è una luminosa testimonianza di fede per tutta quanta la Chiesa.
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