Lo storico Santuario di Santa Teresa alla Kalsa – affidato per tanti anni ai Padri Carmelitani Scalzi – viene adesso consegnato alle cure pastorali di don Giuseppe Di Giovanni, parroco di Santa Maria della Pietà, che si trova a pochi metri di distanza dal Santuario.
Il decreto – con il quale l’Arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice nomina Rettore del Santuario don Giuseppe Di Giovanni – porta la data del 16 luglio, la ricorrenza liturgica della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.
Il Santuario di Santa Teresa alla Kalsa ha avuto come ultimo suo custode il carmelitano scalzo Padre Mario Frittitta, un punto di riferimento storico per tutto il quartiere della Kalsa, morto nell’aprile scorso all’età di 83 anni.
Padre Mario ha lottato fino all’ultimo per mantenere viva la spiritualità carmelitana nel quartiere della Kalsa, anche quando i suoi superiori avevano ventilato la necessità di affidarne le cure all’Arcidiocesi di Palermo, poiché di frati a disposizione, il Carmelo di Sicilia non riusciva a garantirne più.
Fino a circa 15 anni fa, i carmelitani in Sicilia appartenevano alla Provincia Carmelitana Veneta. Poi, per incomprensioni interne, alcuni frati chiesero di separarsi dalla Provincia Veneta per intraprendere un cammino in esclusiva autonomia. Nacque così il “Commissariato” del Carmelo di Sicilia (termine con il quale all’interno dell’Ordine si distinguono “Provincia, Semiprovincia, Commissariato e Delegazione generale”).
Una scelta, questa, che non produsse i frutti sperati, e così, a poco a poco, in un lento e prevedibile declino cominciarono a mancare le forze e soprattutto nuove vocazioni, fino ad arrivare ai giorni nostri, con tre frati recentemente passati al clero diocesano, diversi conventi siciliani chiusi, altri frati rientrati nella provincia Veneta e un intervento deciso e risolutivo da parte dell’Ordine mai arrivato!
I Carmelitani Scalzi, nell’Arcidiocesi di Palermo, rimangono attualmente presenti in un altro storico edificio di culto, il Santuario della Madonna dei Rimedi, e ci si augura che – almeno quest’ultima carta – venga giocata con maggior attenzione!
Foto: santuaritaliani.it
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