In un clima di gioiosa condivisione si è radunata, nei giorni scorsi, a Roma l’équipe dei missionari digitali italiani. Un incontro organizzato dal Gruppo sinodale “La Chiesa ti ascolta”, con il patrocinio del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede e della Conferenza episcopale italiana.
Già da un anno, il gruppo dei missionari digitali italiani ha lavorato in rete per iniziare a dare forma a questa nuova dinamica pastorale digitale, contribuendo concretamente ai lavori sinodali. «Sul Web – ha detto monsignor Lucio Ruiz, segretario del Dicastero per la comunicazione, che ha coordinato i lavori del raduno – la Chiesa è creativa, sfidante e senza paura. Siamo chiamati a trasmettere l’amore, non un nome, ma l’amore». Secondo Ruiz «i punti cruciali che stanno guidando questo processo sono i principi ecclesiali di papa Francesco: essere Chiesa in uscita, andare verso le periferie esistenziali, spendersi con coraggio e creatività» (Avvenire).
Per Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della Cei, «questa esperienza non si è sviluppata a caso. La Chiesa italiana ha sempre cercato di leggere i segni dei tempi, di posizionarsi nel mondo digitale». Corrado ha inoltre invitato tutti a prendere consapevolezza «che il digitale non è un ambiente avulso, ma che va abitato con tutto il portato della nostra fede. Lo sforzo che dobbiamo attuare è passare dall’io al noi ecclesiale» (Avvenire).
A prendere parte a questo raduno, anche don Dario Chimenti, parroco di Sant’Alberto Magno dell’Arcidiocesi di Palermo. L’incontro a Roma – ha detto il presbitero palermitano a Portadiservizio – «è stato un importante momento di connessione umana e intellettuale, che ci ha permesso di condividere le idee con tante altre persone, appassionate e dedite a diffondere il messaggio evangelico attraverso i social media; un’opportunità concreta per stabilire collaborazioni significative e delineare un indirizzo chiaro per il futuro». Inoltre – prosegue don Dario – «ho apprezzato molto il senso di incoraggiamento pervasivo percepito durante gli incontri. In un contesto come quello dei social media, infatti, – spesso sottovalutato, considerato una perdita di tempo e mera ricerca di protagonismo – è stato confortante scoprire il sostegno del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede e della Conferenza episcopale italiana, che rappresenta un ulteriore passo in avanti nel riconoscimento degli ambienti digitali come opportunità di diffusione della fede cristiana. Sentire, poi, che i nostri sforzi vengono attenzionati e sostenuti è un forte incentivo a continuare e ad impegnarsi in questa particolare forma di evangelizzazione».
I tanti giovani animatori digitali che hanno preso parte al raduno – conclude don Dario Chimenti – dimostrano che, «se utilizzato con intelligenza costruttiva, anche il web può diventare una opportunità di confronto e di dialogo. La loro presenza al meeting, fresca e dinamica, ci dice anche che la missione di evangelizzazione sui social media sta guadagnando campo tra le nuove generazioni».
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