In occasione della solennità di Cristo Re, l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, ha inviato un messaggio alla Chiesa palermitana, nell’Anno Giubilare Rosaliano per il IV Centenario del ritrovamento del corpo di Santa Rosalia.

«Questo IV Centenario del ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia – scrive l’Arcivescovo – ci chiede anzitutto di rinnovare il “legame d’amore e di comunione” con la Santuzza e, attraverso lei, tra noi; sentirla compagna nel nostro cammino di fede e di ardente e creativa carità perché nel mondo non si spenga l’amore e, quindi, la speranza».

Non si tratta di una semplice commemorazione o di un insieme di manifestazioni civili e religiose che coinvolgeranno la Chiesa di Palermo; il Giubileo Rosaliano – precisa Lorefice – «è una preziosa opportunità di rinnovamento spirituale e umano per l’intera Città e per tutte le Comunità parrocchiali, le Comunità Religiose e le Aggregazioni laicali della nostra Arcidiocesi».

La fede in Dio e l’adesione al Suo Vangelo

Le parole che l’Arcivescovo rivolge ai fedeli della città di Palermo intendono trasmettere non solo la gioia per questa particolare commemorazione del IV Centenario del ritrovamento del corpo di Santa Rosalia, ma anche il proposito di abbracciare – attraverso la grande devozione rivolta dai palermitani alla Santuzza – la fede in Dio e l’adesione al Suo Vangelo.

«Rosalia – ricorda Lorefice – ci porta a Cristo. Da lui continua a sprigionarsi una forza che sana tutti (cfr Lc 6,19). Attraverso la presenza delle sue reliquie, la nostra Santuzza ci vuole ‘contagiare’ dell’amore di Dio e del prossimo per liberarci dalla pandemia devastante della sclerocardia, dell’indurimento dei cuori (cfr Mc 10,5; Ef 4,18) e dal dilagare dell’iniquità, che in molti ha raffreddato l’amore (cfr Mt 24,12). Vuole risvegliare in noi una più autentica religiosità, come quella trasmessaci lungo i secoli dai nostri padri e dalle nostre madri, che alimenta una grande passione morale, per il bene, per ciò che è giusto, facendo nostra la sofferenza degli uomini e delle donne, specialmente dei piccoli, delle persone fragili e dei poveri».

Alcuni segni giubilari

Monsignor Lorefice ricorda alcuni segni giubilari che caratterizzeranno l’Anno Giubilare Rosaliano:

Anzitutto i pellegrinaggi nei luoghi giubilari stabiliti dalla Penitenzieria Apostolica (Cattedrale e Santuario di Monte Pellegrino), sia quelli personali e con le nostre famiglie, sia quelli in cui vivremo il segno del ‘con-venire’ delle Comunità parrocchiali dei sei Vicariati nella chiesa Madre della nostra Arcidiocesi. Ci ritroveremo in assemblea per «attuare l’opera di salvezza mediante il sacrificio e i sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita liturgica» (Sacrosanctum concilium, 6) e per gustare la comunione dei Santi, particolarmente con S. Rosalia.

Oltre al pellegrinaggio dei Vicariati verso la Cattedrale, un altro segno sarà la peregrinatio del busto-reliquiario di Santa Rosalia nelle parrocchie dell’Arcidiocesi. Opportunità preziosa per rinsaldare la vita di fede, riscoprire la chiamata alla santità e la responsabilità di costruire la città degli uomini, insite nella rinascita battesimale. Occasione propizia per prepararci a vivere, con le altre diocesi italiane, la 50ª Settimana Sociale dei Cattolici e, con tutta la Chiesa, il Giubileo del 2025 che ci vedrà, a nostra volta, pellegrini di speranza.

Ovviamente, segno per eccellenza sarà la pratica del comandamento dell’amore vicendevole: amatevi ‘come’ io ho amato voi (cfr Gv 13,34), e le opere di carità che mettono al centro della nostra vita personale, familiare e comunitaria i poveri, prediletti del Signore.

«Non posso che auspicare – conclude l’Arcivescovo – l’intensa predisposizione interiore perché questo Giubileo Rosaliano rinsaldi la fede, rinnovi la speranza, dia vigore alla carità e rinvigorisca la vita fraterna. (…) Rosalia, pellegrina di speranza, donna coraggiosa, fortemente innamorata di Cristo, continui a camminare in mezzo a noi, per infondere (in noi) e diffondere (attraverso di noi) quell’amore che è capace di trasformare il mondo in Casa comune fraterna».

Lettera dell’Arcivescovo monsignor Corrado Lorefice

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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