“Rimanete nella mia parola”. E’ questa la pericope evangelica, tratta dal vangelo secondo Giovanni (8,31), che dà il titolo alla quinta domenica della Parola di Dio che la Chiesa celebrerà il prossimo 21 gennaio. Un appuntamento per il quale il Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione ha deciso di preparare un sussidio rivolto a parrocchie e famiglie, mentre un secondo è stato approntato dalla Conferenza episcopale italiana.
Una domenica voluta dal Papa
La domenica della Parola, istituita da Papa Francesco con la lettera apostolica del 2019 e fissata per la terza del tempo Ordinario, “vuole far comprendere – scrive monsignor Rino Fisichella, pro prefetto del dicastero – quanto sia importante nella vita quotidiana della Chiesa e delle nostre comunità il riferimento alla Parola di Dio, una Parola non confinata in un libro ma che resta sempre viva e si fa segno concreto e tangibile”.
Il sussidio vaticano
Quasi 40 pagine che offrono, oltre a una breve introduzione, considerazioni pratiche, proposte pastorali per comunità e famiglie, tre schemi di lectio divina, una catechesi di Papa Francesco e, in appendice, anche un’adorazione biblica e uno schema da usare durante la Messa. “Il colloquio permanente tra Dio e gli uomini, che caratterizza la storia biblica, possiede i tratti dell’amicizia – si legge nel sussidio -. È un colloquio personale che tocca l’uomo nel suo intimo e lo coinvolge in un rapporto di amore, raggiungendo ognuno nella sua storia per essergli vicino”.
Il sussidio ricorda che per vivere la domenica della Parola bisogna curare sia l’aspetto spirituale, con la preghiera personale e comunitaria, che quello materiale per programmarne lo svolgimento e suggerisce di prepararsi con un’intenzione nella preghiera dei fedeli, di un momento di adorazione comunitaria e occasioni di catechesi biblica. La Messa va celebrata in modo solenne, per esempio intronizzando il testo sacro, istituendo in Cattedrale catechisti e lettori e consegnando nelle parrocchie le bibbie ai fedeli.
Le proposte per le parrocchie
Ma il testo va anche oltre, ricordando l’importanza della formazione di coloro che proclamano la Parola durante le celebrazioni litrgiche perché “siano veri annunciatori della Parola con una preparazione adeguata, così come avviene in maniera ormai usuale per gli accoliti o i ministri straordinari della Comunione”. E inoltre invita a leggere di più la Bibbia anche usando le app, ad approfondire la costituzione conciliare Dei Verbum, a pregare rosari meditati, a organizzare gruppi biblici, a visitare chiese dotate di mosaici e vetrate che raffigurano episodi biblici, ad allestire mostre.
Per quanto riguarda la Messa, invece, il sussidio invita a portare l’Evangeliario in processione con due candele, a non usare i “foglietti” sull’ambone, a cantare l’annunzio iniziale e quello finale e a intronizzare il Libro.
Qualche idea in famiglia
Diverse le proposte per le famiglie. “Dedicare un po’ di tempo in famiglia per una breve lettura di un passo della Scrittura, per esempio il Vangelo della domenica – si legge nel sussidio -. Scegliere un luogo confortevole e tranquillo in casa, lontano dalle distrazioni della televisione e dei telefonini. Cominciare con una preghiera chiedendo allo Spirito Santo di aprire i nostri cuori alla Parola di Dio. Leggere il brano ad alta voce e poi lasciare un po’ di tempo alla famiglia per riflettere e condividere le proprie impressioni. Finire con una preghiera insieme, affinché questa Parola porti frutto nella nostra vita, aiutandoci a camminare verso la santità”. E ancora la consegna della Parola di figli, il rosario, perfino film e serie bibliche come ad esempio “The Chosen” su Netflix.
Il sussidio della Cei
Più snello il sussidio preparato dalla Chiesa italiana e intitolato “Kerygma”: “Si tratta di un termine diventato tecnico per indicare il contenuto fondamentale dell’annuncio cristiano: Gesù Cristo morto e risorto – si legge -. Il kerygma cristiano non è quindi una nozione o una affermazione appresa a memoria: è una relazione, una esperienza concreta condotta insieme e mantenuta nel tempo con tenacia. Solo l’essere diventati pazientemente amici di Cristo, l’aver sperimentato a lungo la comunione con lui, abilita il discepolo all’annuncio”.
La Cei invita a ornare con fiori l’ambone, a intronizzare il libro dei Vangeli, a usare l’incenso e a far partecipare alla processione iniziale anche i lettori e il salmista. Il sussidio comprende anche testi biblici e magisteriali, uno scritto di Martin Luther King e perfino l’illustrazione di opere d’arte come un dipinto del Fontana (San Paolo predica ad Atene) e la Porta delle Beatitudini della Cattedrale di Catanzaro.
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