È stata annullata l’esposizione di un’opera artistica di Stefania Bellot Romanet dal titolo “Cristo in gonnella”. L’iniziativa – annunciata nelle scorse settimane attraverso il profilo social dei Frati Minori Conventuali della Pontificia Basilica Minore di San Francesco d’Assisi a Palermo – era stata accompagnata da numerose contestazioni, e adesso, sempre attraverso i social, ne viene comunicato l’annullamento.
L’opera di Bellot Romanet riproponeva, infatti, una personale interpretazione dell’immagine del “Cristo di Burgos” – già presente nella chiesa di San Giovanni Evangelista di Sicli, in provincia di Ragusa – rappresentato con indosso una veste sacerdotale a forma di tunica.
Una immagine che affonda le sue origini in Spagna, collegata alla cattedrale di Burgos nella Castiglia, dove si conserva la scultura in legno di un particolare Crocifisso, coperto da un drappo, cinto ai fianchi, più lungo rispetto all’iconografia classica.
Questo dettaglio diede il nome ad un nuovo tema iconografico: Il “Cristo di Burgos”, o – come lo chiamano affettuosamente i fedeli – il “Santo Cristo de las enagüillas” (Santo Cristo in gonnella).
Nell’esposizione artistica – annullata in queste ultime ore dai Frati Minori Conventuali della Basilica di San Francesco d’Assisi a Palermo – non veniva messo in discussione l’accostamento iconografico al “Cristo di Burgos”, ma l’opportunità di patrocinarlo e riproporlo nel contesto storico odierno, ponendolo, inevitabilmente, a facili strumentalizzazioni ed errate interpretazioni, che, probabilmente e giustamente, i Frati Francescani hanno voluto saggiamente evitare annullando l’esposizione.
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