Nella vita di ogni giorno non abbiamo tempo per meditare sulla fede o su persone straordinariamente ordinarie. Bisognerebbe domandarsi: oggi i giovani quanto cercano Dio o sono vicini ai sacramenti, vivendo dell’amore cristiano?
Una luce potentissima e grande testimonianza di fede giunge dalla vita del Venerabile Matteo Farina che, con la propria esistenza, ha testimoniato l’amore di Cristo nella sua bellezza.
Soprannominato “l’infiltrato di Dio” per la sua attività di evangelizzazione tra i giovani, nasce ad Avellino il 19 Settembre del 1990. Appassionato di Scienza e Musica, si mostra fin da subito curioso, appassionato per ciò che lo circonda. Trascorre la propria vita dedicandosi alla preghiera, alla recita del Santo Rosario, alle uscite con gli amici e allo studio. Uno straordinario evento profetico segna il giovane ragazzo nel suo cammino cristiano. Sognerà Padre Pio che gli suggerirà l’attività di evangelizzazione col compito specifico di convertire più persone possibili per condurle alla vita eterna. «Se sei riuscito a capire che chi è senza peccato è felice – gli avrebbe riferito il Santo di Pietrelcina – devi farlo capire agli altri, in modo che potranno andare tutti insieme felici nel Regno dei Cieli» (Matteofarina.it).
Il suo forte desiderio di testimonianza del Signore non si arresta, anzi si rafforza nel momento difficile della prova. Si ammalerà di tumore al cervello nel settembre del 2003 costringendolo a periodici controlli medici tra Italia e Germania. Consacratosi al cuore immacolato di Maria, rimarrà Fedele agli insegnamenti della Parola di Dio, quella stessa che porterà in mezzo ai giovani molto lontani dal mondo della spiritualità. La maggiore preoccupazione del ragazzo non era riferibile alla sua condizione di salute, ma di non riuscire a portare a compimento l’opera di testimonianza della fede agli altri.
Il suo animo buono ed infinitamente speso per gli altri, come il “poverello di Assisi” lo spingono ad istituire un fondo di raccolta da devolvere ai ragazzi poveri in Africa convincendo pure i propri familiari, durante il periodo natalizio, a rinunciare ai regali per i più deboli. Matteo avrà peggioramenti di salute molto forti quando nel 2009, dopo l’ennesimo intervento al cranio, viene giudicato dai medici come caso inguaribile, avendo paralisi al braccio e alla gamba. Morirà il 24 Aprile dello stesso anno a Brindisi.
Questa testimonianza di fede dimostra, come si può portare a spalle la propria sofferenza trasformandola in luce per gli altri nel difficile cammino della vita. La fede del ragazzo di Avellino è quasi eroica, fino alla fine del suo pellegrinaggio terreno. Ha realizzato il suo progetto di conversione al Signore con dignità e spirito di diligenza, non arretrando nemmeno di un millimetro. Papa Francesco lo proclamerà Venerabile Servo di Dio il 5 Maggio del 2020.
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