Chi raccoglie l’onere di costruire il Carro trionfale di santa Rosalia, sa bene che per il 99,9% dei casi ne uscirà con le ossa rotte, perché ci sarà sempre qualcosa – un dettaglio, una decorazione o la statua della Santuzza stessa – che lascerà scontenti i tanti o i pochi palermitani che avrebbero voluto onorare la loro Patrona in modo diverso.

Per questo 400° Festino di Santa Rosalia ci si aspettava qualcosa di veramente grande; c’era chi sognava la ricostruzione di uno dei primi carri trionfali realizzati dopo il 1624 – così come aveva fatto bene, anni orsono, l’architetto Rodo Santoro nel 1974 -, o chi sperava in una edizione del Festino meno carnevalesca e più sacra rispetto agli ultimi anni. Ma niente di tutto questo è accaduto, se non l’ennesimo e ulteriore deterioramento della manifestazione.

«C’è innanzitutto – scrive l’architetto Francesco Ferla nella sua pagina facebook – un problema (grave) di proporzioni tra la statua e il carro. La statua è troppo grande rispetto al carro. Credo che mai nella storia del Festino la Santa abbia avuto un carro così piccolo rispetto alla statua. È un errore progettuale. La scelta del giglio gigante tipo Alice nel paese delle meraviglie conferma la tendenza carnevalesca da attribuire al carro del festino, tipica di questi anni…di cui non possiamo privarci».

A questo si aggiunga il fatto che la posa assunta dalla statua che rappresenta Santa Rosalia è molto simile a quella di Atena Parthènos (Atena la vergine) scolpita da Fidia nel 438 a.C., alta oltre 12 metri e collocata nel naòs del Partenone. La vergine Rosalia – nella rappresentazione di questo 400 Festino – tiene in mano una rosa rossa, in quello della vergine Atena (vedi foto), invece, si trovava la dea Nike, personificazione della vittoria. Atena – lo ricordiamo – è la divinità greca della sapienza, delle arti e della strategia in battaglia.

A parte il simbolo della rosa, riportata nelle quattro ruote del Carro, i fregi posti sul basamento del Carro richiamano le decorazioni simboliche del paganesimo.

Al termine del percorso lungo le vie del Cassaro, nella notte del 14 luglio del festino, altri carri più piccoli accompagnano il corteo, e tra questi il “carro con musica dance”!

Poveri noi!!!

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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