Si racconta che monsignor Angelo Roncalli (il futuro Papa Giovanni XXIII) – quando era ancora nunzio in Francia scriveva così ad un suo nipote: “Io recito l’«Angele Dei» almeno cinque volte al giorno e sovente converso spiritualmente con lui… Quando debbo visitare qualche personaggio importante per trattare gli affari della Santa Sede, lo impegno a mettersi d’accordo con l’Angelo custode di questa persona altolocata, perché influisca sulle sue disposizioni. È una piccola devozione che mi insegnò più di una volta il Santo Padre Pio XI”.

Inoltre é stata riferita una significativa confidenza rivolta dal “Papa Buono” a un vescovo canadese, a proposito del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Secondo Roncalli, infatti, l’intuizione di indire un Concilio sarebbe stata ispirata da Dio, durante un momento di preghiera, attraverso il suo Angelo custode.

Papa Giovanni XXIII in diverse occasioni, nel corso del suo pontificato, ha sottolineato l’importanza di rivolgersi agli angeli per chiedere il loro conforto spirituale.

Ogni fedele – come ricordava San Basilio Magno – “ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita”.

Foto: ctv-nru-juan-xxiii

Segui Porta di Servizio

Seguici sul nostro canale WhatsApp oppure qui t.me/portadiservizio sul gruppo Telegram.

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.