Sette chiese, tra cui due cappelle ospedaliere: saranno questi i luoghi giubilari nella diocesi di Cefalù. A individuarli il vescovo Giuseppe Marciante che, con un decreto, ha scelto le chiese presso le quali, dal 29 dicembre 2024 al 28 dicembre 2025, sarà possibile ottenere l’indulgenza in occasione del Giubileo ordinario indetto da Papa Francesco.
Si tratta della Cattedrale di Cefalù, del santuario Maria santissima di Gibilmanna, del santuario Spirito Santo di Gangi, del monastero di santa Maria degli Angeli a Castelbuono, della rettoria Santissimo Crocifisso di Montemaggiore Belsito, della cappella dell’ospedale Giglio di Cefalù e della cappella dell’ospedale Madonna dell’Alto a Petralia Sottana. “Inoltre – si legge nel decreto -costituiranno luoghi sacri per le pie visite tutti i santuari mariani della diocesi”.
Le condizioni
“Per ottenere l’indulgenza plenaria – continua il decreto – oltre all’esclusione di qualsiasi affetto al peccato anche veniale, è necessario adempiere a tre condizioni: la confessione sacramentale, la comunione eucaristica e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, che si adempie pienamente con la Professione di fede e la recita del Padre nostro e dell’Ave Maria”.
“Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia, è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno in cui si compie l’opera”.
I venerdì della speranza
Ogni mese si terranno i venerdì della speranza, nelle chiese giubilari e in alcuni santuari, ossia cinque incontri di catechesi e meditazione con gli operatori delle Caritas, i catechisti, i lettori istituiti, i ministri straordinari e gli Accoliti, le aggregazioni laicali.
L’apertura del Giubileo
L’apertura solenne dell’Anno Santo si terrà domenica 29 dicembre: alle 16.30 il ritrovo presso la fondazione Regina Elena di via Mandralisca 76 e poi il pellegrinaggio verso la Cattedrale dove alle 17 si terrà la celebrazione eucaristica nella quale avverrà anche l’ordinazione presbiterale di don Patrick Benjamin Foteu Ndie.
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