Il professor Baldo Lo Cicero – con il suo inseparabile strumento fotografico – ci accompagna oggi nelle stanze della Casina Cinese (o “casina alla cinese”), e che, comunque, i palermitani chiamano comunemente Palazzina Cinese.
Si tratta della dimora di Ferdinando IV durante l’esilio del 1798-1802; un’architettura di stile orientale fantasiosa e originale che dal 1947 diventa – dopo gli interventi di restauro esterni ed interni dell’intero edificio – patrimonio del demanio regionale.
Nel piano seminterrato è possibile visitare la sala da ballo centrale, l’originale meccanismo ligneo a saliscendi di una sala da pranzo e la sala da bagno del re.
Al primo piano vi sono: «il salone dei ricevimenti in stile cinese, la sala da pranzo con la “tavola matematica” ingegnoso congegno per la rimozione dei piatti dalla tavola senza ausilio di domestici, la camera da letto del re» (Giuseppe Bellafiore, Palermo. Guida della città e dei dintorni, Edizione Susanna Bellafiore).
Al secondo piano – precisa ancora Bellafiore – «si trova l’appartamento della regina con una saletta di ricevimento in stile turco, altra saletta “ercolana” in stile pompeiano, la camera da letto della regina con alcova e lo spogliatoio. All’ultimo piano è la “sala dei venti” o “specola”. Le varie decorazioni a fresco furono fatte da Giuseppe Velasquez, Vincenzo Riolo, Benedetto Codardi, Elia Interguglielmi, Rosario Silvestri e Giuseppe Patania».
Bellafiore ci ricorda, infine, che «dell’originario arredamento rimangono alcuni mobili, sete e stampe inglesi e cinesi oggi tutti restaurati. Il collegamento con i padiglioni annessi in cui erano le cucine, le scuderie, i magazzini e gli alloggi della servitù avveniva tramite cunicoli sotterranei».
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Foto: © Baldo Lo Cicero
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