Confessione sacramentale e Indulgenza sono due cose diverse, e non vanno confuse soprattutto in questo anno giubilare che è appena iniziato.
La Confessione
La Confessione (o sacramento della Penitenza e della Riconciliazione) avviene nel dialogo personale e segreto tra il sacerdote e il fedele, e realizza il perdono dei peccati commessi dopo il Battesimo. Il fine e l’effetto di questo sacramento (cfr. CCC 1468-1469) sono la riconciliazione con Dio (che restituisce al penitente la dignità dei figli di Dio e la Sua amicizia) e la riconciliazione con la Chiesa (che ha sofferto a causa del peccato di uno dei suoi membri).
Attraverso l’assoluzione sacramentale del sacerdote, Dio accorda al penitente « il perdono e la pace », e la possibilità di riaccostarsi all’Eucaristia per ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo.
Con il sacramento della Confessione, dunque, vengono perdonati i peccati quanto alla colpa, e il fedele può ritornare in uno stato di grazia.
Pena eterna e pena temporale
I peccati hanno una duplice conseguenza: la prima è quella di privarci della comunione con Dio e perciò incapaci di conseguire la vita eterna (tale privazione è chiamata «pena eterna» del peccato); la seconda conseguenza riguarda l’attaccamento malsano che il peccato (anche veniale) provoca nella creatura, producendo una «pena temporale» che ha bisogno di essere purificata (sia quaggiù, sia dopo la morte, nello stato chiamato purgatorio).
Tali pene non rappresentano la “vendetta” di Dio nei confronti degli uomini, ma ciò che è caratteristico nella natura stessa del peccato. (cfr. CCC 1472-1473)
L’Indulgenza
L’indulgenza è la remissione della pena temporale per i peccati commessi (già perdonati per quanto riguarda la colpa). Attraverso il sacramento della Confessione – come dicevamo prima – viene, infatti, perdonata la colpa e il fedele – ritornando in uno stato di grazia – può riaccostarsi a ricevere l’Eucaristia. Tuttavia rimane un “residuo di peccato” che riguarda la pena temporale e che può essere cancellato attraverso l’indulgenza plenaria o parziale dispensata dalla Chiesa.
La Chiesa concede l’indulgenza attingendo al cosiddetto “tesoro dei meriti di Cristo”, a beneficio spirituale dei fedeli vivi, battezzati e in grazia di Dio, e a suffragio per i defunti. Si tratta di beni spirituali della comunione dei santi “offerti – chiarisce il Catechismo della Chiesa Cattolica – perché tutta l’umanità sia liberata dal peccato e pervenga alla comunione con il Padre” (n. 1476).
In conclusione
Con il Sacramento della Confessione vengono perdonati i peccati quanto alla colpa, e, rimesse le pene eterne del peccato. Con l’Indulgenza si acquista «la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi»(CCC 1471).
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