“Con questa domenica dopo l’Epifania si conclude il Tempo liturgico del Natale: tempo di luce, la luce di Cristo che, come nuovo sole apparso all’orizzonte dell’umanità, disperde le tenebre del male e dell’ignoranza. Celebriamo oggi la festa del Battesimo di Gesù: quel Bambino, figlio della Vergine, che abbiamo contemplato nel mistero della sua nascita, lo vediamo oggi adulto immergersi nelle acque del fiume Giordano, e santificare così tutte le acque e il cosmo intero – come evidenzia la tradizione orientale. Ma perché Gesù, in cui non c’era ombra di peccato, andò a farsi battezzare da Giovanni? Perché volle compiere quel gesto di penitenza e conversione, insieme con tante persone che così volevano prepararsi alla venuta del Messia? Quel gesto – che segna l’inizio della vita pubblica di Cristo – si pone nella stessa linea dell’Incarnazione, della discesa di Dio dal più alto dei cieli all’abisso degli inferi. Il senso di questo movimento di abbassamento divino si riassume in un’unica parola: amore, che è il nome stesso di Dio” (Angelus Papa Benedetto XVI, 13 Gennaio 2013).
“«Il popolo in attesa» è la prima immagine del vangelo odierno, che definisce non solo l’aspettativa messianica al tempo del Battista, ma quella di ogni uomo in ogni tempo. L’attesa del Messia e dei tempi messianici ha segnato non solo la storia di Israele, ma la stessa vicenda umana. Sono le domande di tutti: quando la terra sarà una casa abitata dalla giustizia e dalla pace? Quando verranno distrutti lutto, affanno, lacrime? Chi si illude è vicino a disperarsi, ma l’attesa del tempo messianico non è forse un’illusione?”.
Cristo – prosegue e commenta don Massimo Grilli-, “è il segno di questo nuovo inizio: non perché verranno meno i lutti, le ingiustizie e i soprusi, ma perché – pur nel provvisorio che contraddistingue sempre l’impresa umana – in Lui un nuovo ordine di valori farà il suo ingresso nel mondo. In una società dove vigono la legge del più forte e del profitto, la lotta per il potere e per lo sfruttamento, la strada di Cristo avrà nuovi traguardi e sarà connotata da lineamenti nuovi, disegnati da un altro compasso, alternativo a quello usuale adoperato dai costruttori di questo mondo. È questo il battesimo messianico: un progetto nuovo di umanità, in nome di Gesù Messia”.
“Ed è questa la via di ogni battezzato: entrare in un mistero che nasconde possibilità diverse da quelle costruite con i parametri umani. Il mistero di Dio è inconoscibile ai sapienti di questo mondo perché i parametri di comprensione sono diversi”.
Conclude don Grilli: “credere nel cambiamento del cuore umano sulla base di un’autorevolezza che non è potere, non è infantilismo né oppio. Chi ha questa fede in un messianismo autorevole ma non onnipotente, che crede nell’essere umano senza umiliarlo, che entra negli abissi dell’essere e nelle profondità della terra senza calpestarla per trarne profitto… costui ha il battesimo dello Spirito. Il battesimo è infatti la narrazione di un’immersione: di Cristo, anzitutto, e dei cristiani, al suo seguito. Un’immersione che opera liberazione invece di schiavitù”.
Cari amici, buona Festa del Battesimo di Gesù!
Segui Porta di Servizio
Seguici sul nostro canale WhatsApp oppure qui t.me/portadiservizio sul gruppo Telegram.