Il professor Baldo Lo Cicero, ancora una volta, ci offre l’opportunità di visitare – attraverso le sue fotografie – la chiesa di Santa Teresa alla Kalsa, un’imponente struttura barocca situata in piazza Kalsa, a Palermo, con una facciata che si affaccia sul mare.

La sua costruzione – come si evince dalle descrizioni raccolte da Giuseppe Bellafiore – (Giuseppe Bellafiore, Palermo. Guida della città e dei dintorni, Edizione Susanna Bellafiore) – iniziò nel 1686 e terminò nel 1706, in favore delle Carmelitane Scalze che abitavano nel vicino monastero, costruito tra il 1651 e il 1653 e oggi sede dell’Istituto delle Artigianelle. I due edifici erano collegati da un ponticello, oggi non più esistente.

L’architetto incaricato della progettazione fu il celebre Giacomo Amato. La facciata è considerata una delle più alte espressioni del barocco palermitano, con elementi architettonici in pietra che creano un insieme dinamico e vibrante. La tradizione rinascimentale si fonde con il primo barocco romano, dando vita a un’opera di grande valore artistico.

Sul portale principale si trova una scultura a rilievo raffigurante la «Sacra Famiglia», opera di Cristoforo Milanti. Le statue in stucco presenti nella chiesa hanno una funzione decorativa. Il portale sul lato sinistro proviene dalla demolita chiesa delle Raccomandate in via Maqueda.

L’interno della chiesa, pur non essendo vasto come la facciata potrebbe suggerire, è ampio e luminoso, con lesene e colonne che creano un’atmosfera maestosa. Le tele che decorano le cappelle, con colori vivaci, riprendono lo stile architettonico, mentre le opere plastiche sono piuttosto scarse. Il pavimento in tarsie marmoree del XVII secolo è di grande effetto decorativo.

La chiesa ospita alcune opere del XVIII secolo di notevole importanza. Nella prima cappella a sinistra si trova una «Madonna del Carmine con S. Giovanni della Croce» di Sebastiano Conca, mentre nella seconda cappella a sinistra è presente la «Transverberazione di S. Teresa» del fiammingo Guglielmo Borremans. Nell’abside si trovano due statue, «S. Anna» e «S. Teresa», attribuite a Giuseppe e Procopio Serpotta, che nel 1702 realizzarono anche gli stucchi decorativi della chiesa.

L’altare maggiore risale al XVIII secolo e dietro di esso si trova una grande tela con la «Definizione della maternità della Madonna, con S. Cirillo e S. Elia». Le pareti sono decorate con quattro storie bibliche affrescate nel Settecento. Nella seconda cappella a destra si trovano le statue della «Maddalena», della «Madonna» e di «S. Giovanni evangelista», mentre nella prima cappella a destra è presente una «Sacra Famiglia» di Giovanni Odazzi.

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Foto: © Baldo Lo Cicero

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.