La commemorazione del 45° anniversario dell’assassinio di Sant’Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador durante la guerra civile, è stata segnata da una controversia che ha portato la Nunziatura Apostolica a intervenire con una rettifica, per alcune irregolarità registrate durante la Santa Messa.
La celebrazione – come racconta Catholic News Agency – tenutasi nella cappella dove Romero fu ucciso nel 1980, ha visto infatti la presenza non autorizzata di un “vescovo donna” anglicano sull’altare e l’esposizione di striscioni contrari all’estrazione dell’oro che recavano come slogan: “Ogni miniera inquina. No all’attività mineraria, sì alla vita” e “Libertà per i difensori dell’ambiente”.
La Nunziatura ha chiarito che le celebrazioni ecumeniche con altre confessioni cristiane devono limitarsi alla liturgia della Parola e alla recita del Padre Nostro, sottolineando inoltre che l’altare è riservato esclusivamente alla celebrazione eucaristica, condannando quanto accaduto come una violazione delle leggi ecclesiastiche.
Il Codice di Diritto Canonico vieta la concelebrazione eucaristica con ministri di altre confessioni cristiane e stabilisce che i sacramenti possono essere amministrati e ricevuti solo da ministri e fedeli cattolici.
L’incidente ha richiamato l’attenzione sulle tensioni tra la Chiesa e il governo di Nayib Bukele, in particolare riguardo alla legge sull’estrazione dei metalli.
In sintesi, la messa commemorativa ha evidenziato una frattura tra la Chiesa cattolica e il governo salvadoregno, con la questione dell’estrazione mineraria al centro del dibattito, e ha richiamato l’attenzione sulle norme liturgiche che regolano le celebrazioni ecumeniche.
Segui Porta di Servizio
Seguici sul nostro canale WhatsApp oppure qui t.me/portadiservizio sul gruppo Telegram.