Per diversi anni ha combattuto contro il Demonio, aiutando e liberando dalla possessione satanica tantissime persone. Era uno degli esorcisti più conosciuti in tutta la Sicilia e nel resto d’Italia, e in questi giorni – in occasione del decimo anniversario dalla sua morte – è stato ricordato a Palermo nel Centro Carismatico “Gesù Liberatore” (Margifaraci) da diverse autorità: l’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, Padre Gaspare La Barbera (ministro provinciale dei Frati Minori Conventuali di Sicilia), Salvatore Martinez (Presidente Nazionale del Rinnovamento nello Spirito), Tonino Tirrito (Coordinatore regionale del Rinnovamento nello Spirito in Sicilia), e dal Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha annunciato la decisione dell’amministrazione comunale di voler dedicare a padre La Grua uno spazio urbano «per rendere indelebile – ha precisato il Sindaco – il ricordo di un uomo che è stato esempio instancabile di una chiesa militante, sempre vicina agli ultimi che al fondo Margifaraci nella Chiesa della Noce al Rinnovamento nello Spirito Santo, trovavano un sicuro punto di riferimento».
Dopo l’Ordinazione presbiterale (25 luglio 1937) Matteo La Grua ha abbracciato numerosi impegni ecclesiali: ha insegnato teologia nel Collegio dell’Ordine Francescano a Palermo e nel Seminario Arcivescovile e Convitto Ecclesiastico. È stato ministro provinciale dei Frati Minori Conventuali di Sicilia, vicario episcopale e presidente del Tribunale ecclesiastico diocesano. Nel 1975 ricevette dal cardinale Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Palermo, il mandato di guidare il gruppo carismatico di Palermo nella Chiesa del S. Cuore di Gesù alla Noce.
Quella di padre Matteo La Grua – autore anche di numerose pubblicazioni, e membro del Comitato Nazionale di Servizio del Rinnovamento nello Spirito Santo – è una testimonianza di fede cristiana e di servizio presbiterale alta.
Di lui – soprattutto negli anni in cui fu chiamato a svolgere l’incarico di esorcista – si racconta siano accaduti diversi episodi straordinari, difficilmente comprensibili se si prendono le distanze dalla fede. Oltre alla liberazione dalla possessione satanica, si parla infatti di guarigioni inspiegabili ed improvvise, e di misteriose voci (custodite in una registrazione) che cantano durante una Messa presieduta da padre Matteo. Fra le testimonianze che vengono spesso raccontate ve n’è poi una che ha davvero dell’incredibile. Un giorno, si racconta – chiamato a benedire una persona appena deceduta – padre La Grua pronunciò la consueta preghiera di benedizione. Immediatamente dopo la persona deceduta si risvegliò, giusto il tempo di pronunciare per tre volte l’espressione “Gesù mio misericordia”, per poi ritornare nel sonno eterno!