È stato siglato in questi giorni un accordo tra l’Arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, e il Prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani per verificare la completezza delle dichiarazioni rese dalle persone che aspirano a diventare membri di Confraternite o di altri organismi religiosi locali.
Nel gennaio 2019, infatti, un decreto dell’Arcivescovo di Palermo stabiliva l’impossibilità di essere accolti come membri delle confraternite laicali se ci si era resi colpevoli di reati disonorevoli o si era provocato scandalo con il proprio comportamento, o si apparteneva «ad associazioni di stampo mafioso o ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici (…); coloro che hanno avuto sentenza di condanna per delitti non colposi passata in giudicato».
Chi desidera far parte di una qualsiasi confraternita laicale, pertanto, dovrà dichiarare per iscritto di non trovarsi in nessuna delle condizioni ostative prima descritte. Sarà poi la Prefettura a comunicare all’Arcidiocesi la corrispondenza o meno delle dichiarazioni rilasciate a proposito di eventuali pregiudizi penali.
«Le Confraternite laicali della nostra Arcidiocesi – dichiara monsignor Corrado Lorefice – sono sempre state oggetto di particolari cure pastorali, ad esempio con l’istituzione del “Centro Diocesano per le Confraternite laicali”, voluto dal mio predecessore il cardinale Salvatore Pappalardo. Il presente accordo mira a salvaguardare la risorsa della pietà popolare – prezioso “sistema immunitario della fede” (Papa Francesco) e custode di un senso comunitario della vita – dall’esibizionismo e dal folclorismo consumistico, deriva facilmente manovrabile da subdole regie malavitose per interessi economici e per fini di visibilità e di legittimazione sociale che niente hanno a che vedere con la fede cristiana. Papa Francesco a Palermo ha precisato con forza: “Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. […] oggi abbiamo bisogno di uomini e di donne di amore, non di uomini e donne di onore”».
«La Prefettura – precisa il Prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani – è al fianco della Chiesa palermitana nell’impegnativa opera di affermazione della disciplina canonica contro qualunque ingerenza, condizionamento e strumentalizzazione da parte della mafia e della criminalità nella meritoria opera svolta dalle Confraternite»”. «Già nei mesi scorsi sono state concordate con tutte le Diocesi della Provincia modalità di svolgimento delle processioni idonee ad impedire eventuali manifestazioni di ossequio nei confronti di mafiosi».
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