Destano obiettive perplessità le considerazioni del Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia, che, intervenendo al Festival del Giornalismo di Perugia, ha pronunciato un discorso con un esplicito ammiccamento alla legge sul suicidio assistito. Dal testo di monsignor Paglia – pubblicato da Il Riformista – riprendiamo due sue esternazioni, ponendovi accanto la risposta di Giovanni Paolo II, il Pontefice Santo che qualcuno non riesce a digerire per la fedeltà al Vangelo e alla verità dottrinale contenuta nella Chiesa cattolica.
Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita:
«Anzitutto vorrei precisare che la Chiesa cattolica non è che abbia un pacchetto di verità prêt-à-porter, preconfezionate, come se fosse un distributore di pillole di verità. Il pensiero teologico si evolve nella storia, in dialogo con il Magistero e con il vissuto del popolo di Dio (sensus fidei fidelium), in una dinamica di reciproco arricchimento».
San Giovanni Paolo II, Papa scomodo per certi teologi moralisti:
«La Chiesa è la Verità salvifica, perché la Chiesa è Cristo stesso presente nel tempo con la sua Parola e la sua opera redentrice. […] La Chiesa, perciò, esiste unicamente per la Verità e per la Salvezza».
Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita:
«Non è da escludersi che nella nostra società sia praticabile una mediazione giuridica che consenta l’assistenza al suicidio nelle condizioni precisate dalla Sentenza 242/2019 della Corte costituzionale».
San Giovanni Paolo II, Papa scomodo per certi teologi moralisti:
«Rifiutando o dimenticando il suo fondamentale rapporto con Dio, l’uomo pensa di essere criterio e norma a se stesso e ritiene di avere il diritto di chiedere anche alla società di garantirgli possibilità e modi di decidere della propria vita in piena e totale autonomia. […] Fatte queste distinzioni, in conformità con il Magistero dei miei Predecessori e in comunione con i Vescovi della Chiesa cattolica, confermo che l’eutanasia è una grave violazione della Legge di Dio, in quanto uccisione deliberata moralmente inaccettabile di una persona umana. Tale dottrina è fondata sulla legge naturale e sulla Parola di Dio scritta, è trasmessa dalla Tradizione della Chiesa ed insegnata dal Magistero ordinario e universale» (Evangelium Vitae, 64)
Foto: Aleteia.org
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