Il vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, ha approvato con un decreto le linee guida sul diaconato permanente e il relativo piano di studi. «Ho considerato opportuno – ha scritto monsignor La Placa – che nella Diocesi di Ragusa venga adeguatamente riorganizzato e promosso il sacro ministero del Diaconato permanente». I candidati al diaconato – si legge nel comunicato stampa pubblicato dalla diocesi di Ragusa – devono essere vitalmente inseriti in una comunità cristiana e aver già esercitato opere di apostolato con lodevole impegno. Gli aspiranti possono provenire da tutti gli ambiti sociali ed esercitare qualsiasi attività lavorativa o professionale purché essa non sia sconveniente con lo stato diaconale.
Il diacono (dal termine diaconia che significa servizio) è un ministro ordinato che entra a far parte del clero. Il compito del diacono – come si ricorda nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa “Lumen gentium”, 29 – è quello di «amministrare solennemente il battesimo, conservare e distribuire l’Eucaristia, assistere e benedire il Matrimonio in nome della Chiesa, portare il viatico ai moribondi, leggere la sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli, amministrare i sacramentali, presiedere al rito funebre e alla sepoltura».
Il diacono, inoltre, proprio per la specifica vocazione orientata al servizio, è chiamato ad operare negli uffici di carità e assistenza, e – come ricorda S. Policarpo – con l’invito esplicito ad «essere misericordiosi, attivi, camminare secondo la verità del Signore, il quale si è fatto servo di tutti».
Foto: Diocesi di Ragusa
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