Si tratta dell’italianizzazione di Thomas More, l’avvocato inglese decapitato per essersi opposto allo scisma anglicano di re Enrico VIII nel XVI secolo. Proclamato santo nel 1935, quindi abbastanza recentemente, è ricordato anche nel calendario anglicano e dal 2000, per volontà di San Giovanni Paolo II, è stato proclamato patrono degli statisti e dei politici.
Era un intellettuale di grande prestigio, autore di numerose opere e creatore del termine “utopia”, titolo di un suo romanzo. Fine umanista, ebbe una brillante carriera politica nell’Inghilterra del 1500 sino a diventare consigliere e segretario del re; fu uno strenuo difensore del Papato contro i protestanti e arrivò addirittura a mettersi contro il proprio sovrano, pur di non rinnegare la fedeltà al soglio pontificio. Nominato “difensore della fede” da Papa Leone X, si ritrovò nella diatriba fra Enrico VIII (che voleva l’annullamento del suo matrimonio) e il Pontefice Clemente VII che portò il re inglese a dichiararsi capo della Chiesa d’Inghilterra e a richiedere un Giuramento di supremazia al clero. Moro si rifiutò e venne imprigionato, fino alla condanna a morte per decapitazione.