Il 14 settembre, ricorre la festa liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce, una importante ricorrenza celebrata dalla Chiesa cattolica, ortodossa e da molte chiese protestanti. Questa festività segna l’anniversario del ritrovamento della vera Croce di Cristo da parte di sant’Elena (14 settembre 320), madre dell’imperatore Costantino, e la consacrazione della Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme (335).
Ai piedi della Croce, insieme alla Madre di Dio – in quel primo Venerdì Santo della storia del cristianesimo – c’era anche Giovanni, il discepolo prediletto, il più giovane tra gli apostoli di Gesù. I figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, da subito, erano entrati a far parte del gruppo dei Dodici. Giovanni (il cui nome in ebraico vuol dire “Il Signore ha fatto grazia”) fu tra i primi a seguire Gesù. Il giovane Apostolo sosta adesso davanti al corpo martoriato del suo Signore.Le parole del Maestro dovevano echeggiare ancora nel suo cuore: «Chi vuol venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua…»; e poi un’interminabile sequenza di ricordi e di immagini ancora nitide si fanno spazio nella mente e nel cuore di Giovanni: il giorno in cui incontrò Gesù, l’ora precisa di quell’incontro, le passeggiate in riva al Mare di Galilea, la pesca miracolosa, la chiamata degli altri apostoli, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la resurrezione di Lazzaro…
Non era un sogno ciò che lui, insieme agli altri apostoli, aveva vissuto e la gioia che in Gesù aveva sperimentato. Non era un sogno nemmeno quella Croce presso la quale, adesso, Giovanni silenziosamente sostava raccogliendo le ultime parole e gli spasimi dell’amato maestro. «Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, – ha ricordato Papa Francesco – ma soprattutto sappiamo che Lui ci accompagna e ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare in questo nostro mondo».
Lasciare tutto ciò che nel mondo è garanzia e stabilità di vita (affetti familiari, lavoro, averi ecc.), “condividere” un cammino faticoso e imprevedibile custodendo nel cuore la certezza della fede. Questo era il tipo di sequela proposta da Gesù. Egli stesso, inchiodato sul legno del patibolo, stava già aprendo un varco per i suoi primi seguaci. La Croce, per ogni uomo che decide di seguire Cristo, è posta all’orizzonte di questo cammino; essa è visibile da qualsiasi angolatura, ed possibile raggiungerla compiendo (analogamente a Cristo) un vero e proprio atto di affidamento e di abbandono nelle mani di Dio.
«Ai suoi apostoli – ricordava il cardinale François-Xavier Nguyễn Văn Thuận –, che hanno lasciato ogni cosa per lui, non assicura né il vitto né l’alloggio, ma solo la condivisione del suo stesso modo di vivere».