Il 13 aprile, Domenica delle Palme, il Foro Italico sarà teatro della Via Crucis dei migranti, un evento che darà voce alle diverse comunità cattoliche etniche. Insieme agli italiani, ripercorreranno il cammino di Gesù verso la croce. L’itinerario, suddiviso in 14 stazioni, sarà animato dalle varie comunità, con letture e preghiere in diverse lingue, seguendo lo schema biblico di Giovanni Paolo II.
Il raduno è previsto alle ore 15:45, presso Istituto Padre Messina, Foro Italico. Alle ore 16:00 l’inizio della Via Crucis dei migranti che attraverserà il Foro Italico, Piazza Marina, Chiesa S. Maria dei Miracoli.

Nel 2024, la provincia di Palermo ospita 35.336 immigrati, una comunità che rappresenta il 17,6% della popolazione provinciale. Solo nel capoluogo, Palermo, risiedono 25.135 stranieri, pari al 4,0% della popolazione cittadina. È il resoconto pubblicato nel comunicato stampa dell’Ufficio Migrantes di Palermo a firma del dottor Mario Affronti.
Si precisa inoltre che, a livello nazionale, l’Italia accoglie circa 5,3 milioni di immigrati. Di questi, oltre la metà (circa 2,8 milioni) professa la fede cristiana, con una prevalenza di ortodossi (rumeni, ucraini, moldavi), seguiti da cattolici (filippini, albanesi) e, in misura minore, protestanti. La comunità musulmana in Italia conta circa 1,6 milioni di persone, grazie alla presenza stabile di marocchini, albanesi, bengalesi e pakistani.
La città di Palermo è un crocevia di culture e fedi, con diverse comunità cattoliche che arricchiscono il tessuto sociale:
Tamil dello Sri Lanka (2.811 residenti): divisi tra la Parrocchia di S. Nicolò da Tolentino e la chiesa di San Filippo Neri allo ZEN.
Ghanesi (2.507 residenti): riuniti nella Parrocchia di S. Nicola all’Albergheria.
Filippini (1.739 residenti): presenti nelle Parrocchie di S. Lucia al Borgo Vecchio e di S. Gregorio al Capo.
Mauriziani (780 residenti) e Latinoamericani (273 residenti): che si incontrano nella Chiesa della Madonna dei Miracoli a Piazza Marina.
Ivoriani (537 residenti) e Nigeriani (838 residenti): che frequentano la Parrocchia di S. Nicolò da Tolentino, nel Centro Storico.
Gli immigrati portano con sé non solo le loro tradizioni, ma anche le loro devozioni religiose, che si fondono con quelle locali. La devozione alla Vergine Maria e la Via Crucis sono esempi di pratiche condivise.
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