Gli Angeli non sono l’espressione romantica della nostra fede, «in quanto creature puramente spirituali, – come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 330) – essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili». Tali creature vivono sotto lo sguardo di Dio, non si sottraggono al compito che viene loro assegnato e che ha come primo intento quello di “custodire” la vita dell’uomo.
Papa Ratzinger, non poco tempo fa ricordava : «“Angelo” vuol dire “inviato”. In tutto l’Antico Testamento troviamo queste figure, che nel nome di Dio aiutano e guidano gli uomini. […] toglieremmo una parte notevole del Vangelo, se lasciassimo da parte questi esseri inviati da Dio, i quali annunciano la sua presenza fra di noi e ne sono un segno. Invochiamoli spesso, perché ci sostengano nell’impegno di seguire Gesù fino a identificarci con Lui».
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (cfr. 336) ci ricorda che gli angeli custodiscono la vita umana, circondandola con la loro protezione. Essi sono esseri spirituali ed incorporei e intercedono per noi presso Dio. «Ogni fedele – affermava San Basilio Magno – ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita».
Si racconta che monsignor Angelo Roncalli (il futuro Papa Giovanni XXIII) – quando era ancora nunzio in Francia scriveva così ad un suo nipote: «Io recito l’«Angele Dei» almeno cinque volte al giorno e sovente converso spiritualmente con lui… Quando debbo visitare qualche personaggio importante per trattare gli affari della Santa Sede, lo impegno a mettersi d’accordo con l’Angelo custode di questa persona altolocata, perché influisca sulle sue disposizioni. È una piccola devozione che mi insegnò più di una volta il Santo Padre Pio XI».